venerdì 28 settembre 2012

I'm sexy and I don't know it

Tempo impazzito oggi qui a Sydney. Clima tropicale, umidità record, 33 gradi. Domani le previsioni danno pioggia (e fin qui ci stanno azzeccando) e massime a 20...
Ci si prepara al "Long weekend". Lunedì qui è la festa dei lavoratori! L'inizio di questa mia ultima settimana a Sydney non poteva andare meglio!
Periodo di cambiamenti, di persone che arrivano e persone che vanno. Come il mio compagno di stanza tedesco che tra poco più di sei ore se ne torna in Germania. Grande party Giovedì sera qui al civico 48 di Catherine Street, con colpi di scena, risate, momenti di tensione, insulti, botte, canzoni a squarciagola, e un risveglio all'insegna del "ma cosa è successo ieri?"

Oggi comunque al Pastizzi è successo un episodio che mi permette di spiegare quale sia l'etica lavorativa degli australiani.
Annet, è una ragazza di 28 anni, che viene dalle Blue Mountain, tendenzialmente simpatica, espansiva, fuori di testa, e sembra una amicona.
Oggi al mio arrivo mi fa "tu non puoi stare dietro chiuso in cucina tutto il tempo. Qui siamo nella zona gay di Sydney, se ti mettiamo al bancone con il tuo bel facchino riusciamo a tirar dentro un sacco di uomini!"
Passati cinque minuti però torna da me seccata e mi dice "il capo ha detto che non si può fare. Secondo me tu dovresti proprio stare lì davanti però".
Va beh poco male, anzi meglio.
Dopo pochissimo io e lo Chef veniamo informati della nuova politica di promozione del locale. "Offrire ad alcuni clienti un piatto a caso del menù, compresi quelli più costosi".
Ora, certe offerte promozionali penso debbano essere fatte con un po' di senso. Come al Caffè Amici, dove dopo l'orario di pranzo iniziamo ad offrire pezzettini dei nostri muffin home-made ancora invenduti, che non rappresentano una spesa folle e sono davvero una cosa speciale e solo nostra nella zona.
Così lo Chef inizia una discussione con Annet, perché lei ha permesso che i clienti scegliessero il piatto tra tutti più costoso (tra l'altro manco la specialità della casa). Una discussione piccolissima che poteva essere risolta benissimo tra di loro, trovando una soluzione.
Lei mentre lui parlava gli diceva "si si, hai ragione". Sembrava un po' seccata quando se n'è andata, ma pensavamo scherzasse. Dopo 30 secondi arriva il capo del locale a cazziare letteralmente lo Chef, perché aveva trattato male Annet e perché non deve creare problemi con lo staff. WHAT?
Primo: gli australiani sono così: non riescono a risolvere le cose tra colleghi, ma appena avvertono un problema vanno a piangere dalla mamma-capo. Il più grande errore è quello di confidarsi con loro sul posto di lavoro. Sono dei grandi spioni e vanno a riferire tutto ( e anche di più) al proprio superiore.

Comunque lo Chef seccato da ciò decide di dirmi la verità: il motivo per cui non sono andato a lavorare davanti al bancone oggi, è perché quando hanno chiesto ad Annet se io potessi lavorare in fronte, lei ha detto no, perchè l'ultima volta "ha sbattuto tre volte la porta del forno", etc...
Al che uno dice: ma fino a cinque secondi prima hai detto che ero bravo, e poi ti volti dall'altra parte e elenchi esagerando tutte le cose che non vanno bene nel mio modo di lavorare (ancora da apprendista, ovviamente), e poi vieni seccata a dirmi che non mi vogliono mettere davanti a lavorare?!
Secondo: gli australiani sul posto di lavoro sono i più grandi doppiogiochisti del mondo e farebbero impallidire una spia specializzata dell'FBI.

Come dice Simo, lo chef invece del caffè Amici: bella l'Australia!

Ma la cosa divertente è che anche dalla cucina sono diventato l'attrazione della serata.
Il boss tornato dalla Thailandia, dove si è operato di cataratta, è tornato a vedere, e appena mi ha visto mi fa " non pensavo fossi così very bellissimo, dalla tua voce mi sembravi più ugly." E da lì la piccola porticina della cucina si è trasformata nel vetro della gabbia dello zoo.
Qualcuno è perfino venuto in cucina e voleva darmi la mancia solo a me perché "I piatti erano pulitissimi". Qualcun altro, incuriosito, viene a presentarsi e mi fa " Are you straight?"("sei dritto?", ) che significa qui se "sei etero?".
Il problema è che al primo colpo, non avendo mai sentito questa domanda, io ho inteso "are you australian?" e ho risposto "no!"
Grazie a Dio, c'era dietro lo chef che mi ha salvato, spiegandomi quello che mi era stato chiesto realmente...

Ci si è fatti delle gran risate, perché poi la gente lì è davvero fuori come un balcone. E meno male perché dopo quello che era successo, l'atmosfera si stava facendo troppo nervosa.

E' la prima volta che mi sento una specie di sex simbol, ma prima che mi trasformino in una velina, è meglio iniziare a preparare le valigie... purtroppo e perfortuna, ma questo sopratutto per altri motivi...

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