mercoledì 24 ottobre 2012

the wrestler


Un turbinio di pecore risucchiato da un piccolo cancelletto di metallo, un piccolo tornado di lana assorbiuto come l’acqua di un lavandino. I cani abbaiano, mordono, pressano, chiudono ogni via d’uscita alle spalle. I due quad e le due macchine osservano attentamente, muovendosi lentamente in avanti.

2000 pecore sotto la collina si colorano dell’arancio del cielo del tramonto, in un assordante belare e abbaiare, squarciato dalle voci tonanti degli uomini che dirigono i loro fedeli e obbedienti segugi. Uno spettacolo incredibile, di una strana bellezza.

Riunire gli animali nei paddock infiniti di Rossgole non è assolutamente facile, ma è incredibile come tutto venga svolto alla perfezione come nei migliori giuochi di strategia.

Si costeggia la staccionata ( fence in ingelese) si riuniscono le pecore da ogni direzione, semplicemente accompagnandole da dietro, e una volta riunite, inizia la grande e lenta migrazione verso lo yard del landmarking.

Certo, però, che 2000 pecore sono uno spettacolo al pomeriggio e non la mattina dopo. 933 agnellini oggi sono passati dalle nostre grinfie.

Un lavoro molto duro, come ho già detto, ma necessario.

C’era un agnellino, l’altro giorno, non ancora marchiato e già attaccato dai vermi e dalle mosche.  Questi entrano nel tessuto epiteliale fino ai muscoli, moltiplicandosi rapidamente, e corrodendo i muscoli stessi, così che il poverello faceva fatica anche a camminare.  La brutalità del taglio della coda e dei testicoli è sicuramente il male minore, anche perché almeno questi poveri animali non vanno in giro coi pezzi di cacca incrostati al loro di dietro. Anche se sento sempre un certo fastidio laggiù, quando vengono rimossi i genitali… shhh…

Molti piccolini seguono semplicemente le loro mamme, ma certi sono dei veri e propri ribelli. Corrono di qua e di là, sbattendo la testa conto le recinzioni, tentando inutilmente di sfondarle. Per sollevarli da terra al momento del marking bisogna ingaggiare una lotta serrata, a volte prenderli per il collo per farli calmare, stare attenti a quelle strameledette corna che puntualmente si impigliano nella maglietta o che, tipo gancio di un pugile, tentano di metterti knock out con un colpo dal basso ben assestato. E poi sono furbi. Quando vogliono scappare, una volta acchiappati dai cani, si buttano a terra, fingendo di essere morti o svenuti, in modo da intenerire il cacciatore. Ma una volta a due passi da loro, zooom! In piedi come dei razzi e via!  Ne abbiamo persi un paio così in questi giorni.

Mannaggia sono le sette devo andare a mangiare. Allie, la moglie di Frank, è una cuoca eccezionale. Dolci magnifici ogni sera e piatti infiniti. Ma questo lo racconto la prossima volta…

 

1 commento:

  1. ciao masi sono luciano indini ogni tanto leggo i tuoi scritti e provo profonda invidia per questa tua esperienza che penso ti lascera un segno importante nella tua vita futura.masi capisco che sei preso nel lavoro ma non dimenticare di scrivere le tue poesie e sopratutto tienti stretto alla tua chitarra che non ti lascia mai solo ........grande vai luciano

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