Ci sono esperienze che non si dimenticano, una
di queste è sicuramente imparare a guidare un motorino “alla balinese”, nella
vera giungla dell’isola: il traffico dell’area di Kuta e Denpasar.
Colonne infinite di auto e camion, corsie
singole a imbuto dove il senso unico è solo per i mezzi a quattro ruote,
motorini impazziti che di destreggiano tra le buche dei marciapiedi, le radici
degli alberi che affiorano nell’asfalto, superando a destra e a sinistra, e se
la fisica lo consentisse, sopra e sotto. Anche se dovevamo percorrere più di
200 chilometri ne è davvero valsa la pena noleggiare un motorino piuttosto che
una macchina:lo stress ci avrebbe ucciso dopo soli 5 km, soprattutto dopo
essere stati abituati alle desolate e infinite strade della West Coast
australiana. Ma il sudore e la fatica sono presto ricompensati: superata la
zona critica, nel centro dell’isola si sale sulle montagne dello spettacolare
sistema vulcanico di Bali, e tra i tornanti e le curve inizia il divertimento
sotto un cielo che a poco a poco si incupisce di nuvole nere ed acquazzoni,
dando al viaggio una sfumatura quasi epica.
Tra Laghi, cascate, acque termali e paesini
dispersi qua e là, le gradinate delle meravigliose risaie smeraldo si intervallano
alla giungla selvaggia, rendendo quasi impossibile tenere gli occhi fissi su
una strada che appare miracolosamente pian piano liberarsi di tutto il traffico
e lasciarsi godere “a manetta” a 60-70 allora, staccando come il Valentino
Rossi di una volta mentre nella testa, dal nulla, il pernacchiare del motore si
trasforma nel riff di Born to be Wild.
Finché si guida, però, si ha il totale
controllo della situazione. La parte veramente scioccante è
stare seduto come passeggero dietro ad un
balinese che guida la moto!
E’ stato quando ho trovato finalmente il posto
dove potermi fare i dreadlocks che l’avventura è cominciata, quando su Poppies
Lane II, una delle piccole stradine piene di bancarelle nel centro di
Kuta-Legian, ho trovato il bar Rainbow Cafè e il suo parrucchiere Boggie (il
suo nome non era propriamente questo, ma qualcosa del genere).
Fare i capelli “rasta” è una cosa che richiede
molto tempo (3 ore e mezza abbastanza simpatiche di continuo “essere tirato per
i capelli”) e così Boggie mi ha guidato verso casa sua, una piccola stanza
spoglia dalle pareti azzurre e dai lenzuoli verde oliva che ricoprono il
materasso accasciato direttamente sul pavimento.
Una stanza come questa, nella zona
“turistica”, può arrivare a costare sui 100 dollari al mese, con già incluso l’arredamento,
ma non i fornelli per la cucina.
In realtà Boggie non è originario dell’isola,
ma di Java. Dopo aver vissuto per 9 anni in Giappone, dove ha imparato l’arte
dei dreadlocks da un maestro giapponese, uno americano e uno tedesco, si è
trasferito a Kuta circa 8 anni fa. Bali è il maggior centro turistico in
Indonesia e riscrivendo le parole
dell’inglese stentato degli abitanti con cui abbiamo avuto la fortuna di
parlare, “Good Business, good business”. Boggie non è solo un dreadlocks-maker,
è manager di due bands, ricercatore di locations per film e
produttore/esportatore di magliette in società con una piccola sartoria.
La vita è sicuramente un po’ più facile per
chi ha ereditato dalla propria famiglia i terreni dell’isola. Al giorno d’oggi
ciò che valeva 1 negli anni ’60 vale probabilmente 100 e i prezzi soprattutto
al sud continuano a crescere e crescere di anno in anno.
Volete vivere abbastanza agiati in una bella
isola tropicale per tutta la vita?
Benissimo. Vi servono circa 40.000 euro
(50.000 dollari australiani). Poi andate ad Uluwatu, in una piccola Homestay chiamata “Villa Mandala” e parlate
con il proprietario. Lui vi potrà fornire le carte per chiedere lo sponsor al
governo indonesiano e in più vi darà in affitto uno dei suoi terreni dove voi
potrete costruire il vostro bed&breakfast o piccolo Hotel.
Camera matrimoniale con ventola: 15 dollari al
giorno
Camera matrimoniale con aria condizionata e
Wi-fi: 25 dollari al giorno
Aggiungete una televisione e qualche altro
confort in più e arrivate a 30-35 dollari al giorno.
Con la benzina che costa 48 centesimi al litro
e una cena al ristorante con tanto di antipasto, primo, secondo e dolce a meno
di 15 dollari, tutto questo è più che sufficiente.
Vi piace il surf? Andate a sud.
Siete più per lo yoga e la meditazione? Andate
al centro verso Ubud.
Visti i tempi che corrono io ci farei un
pensierino…