lunedì 7 gennaio 2013

Il mercante in fiera e una televisione



 Gli 88 giorni di farm sono ormai finiti. Nonostante ciò sarò ancora qui a Yarraman Park fino a Domenica, quando diventerò, dopo 5 mesi di continuo lavoro, un felice vacanziero momentaneamente disoccupato.
Ci è stato chiesto di rimanere ancora qui per le prime due settimane di Gennaio, in quanto metà dello staff è attualmente sulla Gold Coast per la prima vendita annuale degli yearlings.
Chi ci è stato in passato racconta storie bellissime, di serate a base di champagne, di stalle immense, di tanti incontri e ricchi signori.
Circa una trentina di cavalli con il marchio Yarraman sono partiti da qui la sera del 1 Gennaio per essere esposti il giorno dopo al pubblico e ai futuri acquirenti che hanno una settimana di tempo per osservare e ponderare la loro scelta. Questi cavalli, nonostante abbiano dai 14 ai 18 mesi, non hanno ancora un loro nome (gli verrà dato dal futuro padrone), ma vengono identificati con un cartello in cui appare il nome della madre moltiplicato per il nome del padre. Per esempio “Cangino x Magic Albert”.
Da Giovedì iniziano le vendite all’asta che continueranno fino a Domenica mattina.
Si hanno buone speranze per i cavalli di quest’anno, anche se i migliori sono ancora tutti qui. Infatti la vendita più importante sarà a Sydney, ad Aprile, subito dopo di quella dei folds e delle mares.

Venghino signori venghino!
A Sydney avremo il primo “figliovenutobene” di Magic Albert, o meglio il migliore finora partorito dall’utero di una cavalla di questa tenuta. Magic Albert è lo stallone più importante, vincitore di diverse gare in giro per l’Australia, una miniera d’oro in condivisione con un vecchio signore sulla settantina, il suo vero proprietario, che ha trovato il modo di godersi una ricca e fortunata pensione.
Il figliolo, parimenti ad altri, verrà venduto con un asta che parte da 400.000-500.000 dollari in su, fino a toccare il milione o il milione e mezzo o i due o chissà, le aste sono, per antonomasia, sempre pazze.
Qui abbiamo tra le mares una che si chiama “Ocean ….” che è una schedina vivente e vincente del Superenalotto. Con una media di 1.5 milioni di dollari per figlio, suo è il record per il piccolino venduto a più caro prezzo nell’intero emisfero australe: 3 milioni di dollari.
Ottime speranze sono anche riposte nel figlio di “Magical Miss”, una cavalla enorme, una “stallona” che oltre ad essere stata una vincente nella sua carriera da corridore, è stata anche una star del cinema, partecipando alle riprese del film Melbourne Cup, ispirato alla famosa e più importante competizione australiana di cui abbiamo parlato a Novembre.
Spendere tutti questi soldi per un animale è sembra una grandissima follia per chi non appartiene a questo mondo, più o meno come quella del mercato dei calciatori. Un cavallo può, infatti, ammalarsi, azzopparsi o essere morso da un serpente in un paddock (abbastanza raro, si registra qui 1 caso in 4 anni), morire o aver problemi di ogni sorta che compromettono permanentemente la sua carriera (=morire) il giorno dopo l’affare. Ma infondo, a differenza di un calciatore, è un investimento per il futuro.
Se i premi per le piccole corse possono essere tra i 20.000 e i 50.000 dollari, c’è sempre una possibilità di vincere i 4 milioni della Melbourne Cup o i 6 milioni della corsa di Singapore.
Comprando una cavalla, se tutto va bene, in futuro questa avrà una decina di figli che potranno essere venduti, magari, a quelle cifre descritte qui sopra.
Se si compra un cavallino si spera che dopo una gloriosa carriera sportiva possa diventare uno stallone e guadagnare dai 15.000 ai 25.000 dollari a monta.
Ovviamente, come in tutti gli investimenti per il futuro, ci sono milioni di variabili per le quali può andare male, ma nei grossi allevamenti la legge dei grandi numeri prevale e il ricavo ogni fine anno è sempre notevole.
La valutazione di un cavallo da giovane sarà, comunque, sempre diversa da quella che avrà a fine carriera, quando sarà pronto a diventare uno stallone o una mamma. Dipenderà molto, infatti,  dai suoi risultati sportivi (qui vale il motto “Buon sangue non mente”) e, nel caso degli maschi, dalle condizioni dei genitali, a quanto pare non facili da mantenere perfettamente intatti nel corso degli anni. Nel caso i maschi non diventino stalloni, verranno poi venduti a cifre più ragionevoli a qualche maneggio dove porteranno sulla propria schiena qualche amatore  o andranno incontro ad un più cinico e brutale destino.
Nella voce spese, infine, c’è da aggiungere la tassa da pagare ogni anno per ogni cavallo posseduto, calcolata in base al valore pro capite e all’andamento delle vendite e degli acquisti nel corso dell’anno. La cosa positiva per le tenuta grandi come Yarraman è che se l’ammontare da pagare supera i 10.000 dollari, si può decidere di non pagare le tasse e di comprare con quei soldi una mare di 12 anni.

Piano piano, intanto, gli yard iniziano a svuotarsi e le cavalle coi loro piccoli vengono lasciate correre libere con le loro amiche nei grandi paddock (dove non c’è da raccogliere la cacca!). Queste due settimane, quindi, sono settimane di pulizia, di cambio sabbia e segatura per i boxes dei cavalli, di raccolta di rami, ramoscelli e di costruzioni di gigantesche piramidi di balle di fieno, secondo la più antica tradizione egiziana, cioè sollevando le balle di fieno dal rimorchio di un camion e lanciandole ai prodi colleghi in cima alle piramidi, a circa 6-7 metri da terra.

Nonostante il lavoro nell’altra sezione della farm sia più o meno simile a quello che svogliamo contemporaneamente nella nostra consueta parte, ogni posto di lavoro ha i suoi secchi, i rastrelli o il trailer da assolutamente non confondere e mischiare. Il problema è che tre o quattro yearlings sono affetti momentaneamente dai “ring worms”, piccoli vermi parassiti, trasmissibili anche all’uomo, chiamati così perché scavano nella bocca dell’animale a spirale, partendo da un puntino e disegnando cerchi concentrici. Per fortuna non sono letali, ma sono molto noiosi e dolorosi e richiedono ogni volta di disinfettare le briglie e tutti gli attrezzi che vengono a contatto con loro.
Giornate pesanti, quindi, ma grazie a Dio a tirarci a tutti su il morale, nel caso dovesse servire, c’è sempre l’ottimista televisione australiana, dove una pubblicità su due recita più o meno così:

“Hai una polizza di assicurazione sulla vita? No? Dovresti farla! potresti morire domani”

“Hai programmato il tuo funerale? Non lasciare i tuoi cari pieni di debiti. Paga ora il tuo funerale, proprio come lo vuoi tu!”

E il tutto con un sorriso gigantesco su ogni volto, con i parenti del morto felici e contenti perché il proprio caro defunto aveva programmato in tempo il proprio funerale, lasciandoli liberi! Questa ventata continua di “Sfiga” è peggiorata dal fatto che l’altro 50% delle pubblicità sono macabre immagini di neonati o bambini in fin di vita attaccati ad un respiratore (“il fumo danneggia te e i tuoi figli”) o genitori che piangono davanti alla telecamera raccontando di come il loro figlio di 25 anni sia morto per le conseguenze di un melanoma alla pelle perché non si proteggeva adeguatamente dal sole (le malattie e i tumori della pelle qui in Australia sono  qualcosa di molto grave e pericoloso e i casi ogni anno sono purtroppo moltissimi). Se il direttore di queste campagne pubblicitarie non è Dario Argento, deve essere il suo gemello d’oltreoceano: la linea “impressionistica” adottata dal governo australiano nelle sue campagne per la salute (anche le immagini sui pacchetti di sigarette sono di una crudezza terribile) è veramente inquietante.
A condire il tutto, alla fine della pubblicità puoi trovare riunito il peggio della tv spazzatura planetaria, dal Grande Fratello all’X factor più stonato della terra, dalla Pupa e il secchione a qualcosa molto simile a Uomini e Donne.
Per fortuna da Big W abbiamo trovato in offerta i Dvd delle stagioni di Friends che ci permette di passare due pigre piacevoli orette al giorno sul divano, nell’oasi dell’unica stanza della casa con il condizionatore.
Infondo oggi c’erano solo 41 gradi e ad Adelaide, a Sud, dove dovrebbe esserci un clima abbastanza mite, Lunedì era piena emergenza-caldo quando la colonnina di mercurio ha toccato i 46 celsius. Come ogni periodo torrido l’allarme incendi è altissimo. Due mie vecchie compagne di corso si trovano adesso senza lavoro, perché la loro farm è stata devastata da un rogo, e qui nell’outback con l’erba secca e gli alberi di eucalipto, tutto fa molto in fretta a bruciare. Come dice la pubblicità a riguardo, stavolta giustamente, “Plan to make a plan it’s not a plan” e ogni farmer è invitato a compilare online un piano di emergenza che permetta ai pompieri e ai vicini di intervenire il prima possibile per limitare i danni. Intanto per il caldo e il problema incendi il governo del South Australia ha deciso di sospendere precauzionalmente il servizio ferroviario. Bah…

Nessun commento:

Posta un commento