lunedì 21 gennaio 2013

The old (naked) man and the sea



A poco più di due ore da Brisbane, dove il caldo-umido tropicale inizia veramente a farsi sentire, c’è una cittadina costiera in cui le case non possono per legge superare l’altezza degli alberi: Noosa.
Nel cuore della Sunshine Coast, Noosa circonda il grande promontorio dell’omonimo parco nazionale tra la foresta e calette e spiagge spettacolari. I lunghi sentieri di diversi chilometri che si inerpicano lassù ripagano assolutamente ad ogni angolo ogni goccia di sudore e fatica e “l’umiliazione” di essere sorpassati costantemente da crazy runners che corrono su e giù per collina, nell’incredibile spirito sportivo australiano.
Prendendola più comoda, però, si possono notare dei piccolissimi sentieri secondari, che dall’alto del promontorio portano verso le piccole e meravigliose calette nascoste dalla fitta vegetazione e  dalle scogliere.
Così, con un po’ di spirito di avventura, abbiamo scoperto un piccolo paradiso senza nome, tra Alexander Bay e Hell’s kitchen, dove poter riposare all’ombra delle palme e delle rocce  senza nessuno intorno.
Non che le spiagge di Noosa siano particolarmente affollate, anzi, a volte è raro incontrare più di 10 persone per chilometro, a parte la principale Main Beach, spiaggia libera come tutte quelle della costa australiana, dove comunque ognuno può trovare tutto lo spazio che vuole.
Ci sono voluti 10 minuti per realizzare che non eravamo soli: mimetizzato all’ombra di una roccia stava seduto all’ombra un uomo sulla sessantina abbondante, totalmente nudo, a parte il suo cappello di paglia.
Rob ogni weekend da 15 anni viene a godersi la solitudine di quella che è ormai una sua seconda casa, dal suo piccolo trono tra le pietre sotto le palme e l’ombra della scogliera, alle due faccine sorridenti dai due lati opposti della aia che si guardano e “creano, così, con il loro sorriso un posto felice”.  L’amichevole Robinson Crusoe non sembrava per niente disturbato dalla nostra presenza, anzi, con piacere ha scambiato con noi quattro chiacchere prima di tornare a sedersi all’ombra della roccia, in silenzio a contemplare il mare, cambiando ogni mezz’oretta punto di osservazione. Che vita!
Noosa è uno dei posti più belli che abbiamo visto finora, coi piccoli bar chic sulla spiaggia, i suoi colori abbaglianti e i suoi dolci tramonti dietro le colline a ovest che prima di sparire all’orizzonte regalano una sfumatura rosa alla spuma bianca del fruscio incessante delle onde.
L’unico problema di questo paradiso, come dell’intera costa del Queensland in generale, è quello delle meduse, che in questa stagione fluttuano copiose. Molte finiscono la loro vita arenate sulla costa, riempiendo la spiaggia di bottoni trasparenti che riflettono i mille colori della luce del sole. Anche nella morte la natura qui rivela la sua bellezza e proprio vicino alla “Porta dell’Inferno” (nome di un’altra scogliera).

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