A poco più di due ore da Brisbane, dove il caldo-umido
tropicale inizia veramente a farsi sentire, c’è una cittadina costiera in cui
le case non possono per legge superare l’altezza degli alberi: Noosa.
Nel cuore della Sunshine Coast, Noosa circonda il grande
promontorio dell’omonimo parco nazionale tra la foresta e calette e spiagge
spettacolari. I lunghi sentieri di diversi chilometri che si inerpicano lassù
ripagano assolutamente ad ogni angolo ogni goccia di sudore e fatica e
“l’umiliazione” di essere sorpassati costantemente da crazy runners che corrono su e giù per collina, nell’incredibile
spirito sportivo australiano.
Prendendola più comoda, però, si possono notare dei
piccolissimi sentieri secondari, che dall’alto del promontorio portano verso le
piccole e meravigliose calette nascoste dalla fitta vegetazione e dalle scogliere.
Così, con un po’ di spirito di avventura, abbiamo scoperto
un piccolo paradiso senza nome, tra Alexander
Bay e Hell’s kitchen, dove poter
riposare all’ombra delle palme e delle rocce
senza nessuno intorno.
Non che le spiagge di Noosa siano particolarmente affollate,
anzi, a volte è raro incontrare più di 10 persone per chilometro, a parte la
principale Main Beach, spiaggia libera come tutte quelle della costa
australiana, dove comunque ognuno può trovare tutto lo spazio che vuole.
Ci sono voluti 10 minuti per realizzare che non eravamo
soli: mimetizzato all’ombra di una roccia
stava seduto all’ombra un uomo sulla sessantina abbondante, totalmente
nudo, a parte il suo cappello di paglia.
Rob ogni weekend da 15 anni viene a godersi la solitudine di
quella che è ormai una sua seconda casa, dal suo piccolo trono tra le pietre sotto
le palme e l’ombra della scogliera, alle due faccine sorridenti dai due lati
opposti della aia che si guardano e “creano, così, con il loro sorriso un posto
felice”. L’amichevole Robinson Crusoe
non sembrava per niente disturbato dalla nostra presenza, anzi, con piacere ha
scambiato con noi quattro chiacchere prima di tornare a sedersi all’ombra della
roccia, in silenzio a contemplare il mare, cambiando ogni mezz’oretta punto di
osservazione. Che vita!
Noosa è uno dei posti più belli che abbiamo visto finora,
coi piccoli bar chic sulla spiaggia, i suoi colori abbaglianti e i suoi dolci
tramonti dietro le colline a ovest che prima di sparire all’orizzonte regalano
una sfumatura rosa alla spuma bianca del fruscio incessante delle onde.
L’unico problema di questo paradiso, come dell’intera costa
del Queensland in generale, è quello delle meduse, che in questa stagione
fluttuano copiose. Molte finiscono la loro vita arenate sulla costa, riempiendo
la spiaggia di bottoni trasparenti che riflettono i mille colori della luce del
sole. Anche nella morte la natura qui rivela la sua bellezza e proprio vicino
alla “Porta dell’Inferno” (nome di un’altra scogliera).
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