La prima cosa in assoluto che mi colpì furono le due
parrucche bionde che trovai in un piccolo sacchettino grigio e il piccolo
ciuffo dello stesso colore che era disperso nella trousse di fianco ad un
biglietto del concerto di Lady Gaga di qualche mese prima. Quel biglietto per
il momento bastò a saziare la mia curiosità, e io finii per attribuire alla mia
ignoranza maschile il fatto di non riuscirmi a spiegare perché una bionda naturale
dovesse aver bisogno di altre parrucche bionde.
Misi da parte le parrucche e iniziai ad analizzare tutti
i trucchi sul tavolo. Moltissime terre e fard, nonostante fossero chiuse nella
trousse o negli astucci, erano ormai palesemente finite. In effetti ciò poteva
spiegare il color pallido della pelle di Lora. Ma tra tutte le boccette mi
incuriosì una con il tappo giallo, simile a quella che si usa negli ospedali
per il prelievo delle urine. Una piccola cosa bianca e solida, senza una
precisa forma stava dentro al vasetto: era un unghia morta. Presi il barattolo
con due dita un po’ schifato e cercai di metterlo su un piccolo ripiano di
legno, insieme ad altre boccette. Quando mi accorsi che c’era una piccola
scatolina sotto il pacco da cinquecento cotton fioc. Pensando ad altra roba da
inventariare, diedi un’occhiata…
You would
have your own private extra large, furnished bedroom.
Dita. Nere. Piene. Non di quelle finte da indossare.
Cera, pensai. Ne presi una in mano. Non erano candele dal gusto macabro e
sicuramente non erano di plastica. Non volli indagare oltre, rimisi giù subito,
molto turbato. Mi sforzai di inventariare tutto il più velocemente possibile,
nel silenzio irreale della stanza. Sgombrando il fondo della trousse trovai del
fondotinta white per i clown, un paio di rossetti rosso
accesissimo, e una confezioncina di Xanax, da cui mancava la terza pillolina
viola. In quel momento pensai che anche se avessi voluto scappare non avrei
potuto: avevo lasciato il computer e le mie cose di là, nell’altra stanza.
“I have finish. Do you wanna chek?”, le dissi dopo
averla raggiunta in cucina, dove stava rovistando sempre in lentissimamente in
un cestino. Arrivò, guardò, e mi disse di mettere a posto l’angolo tre enormi
buste con dentro vestiti, scarpe, lenzuoli, and
so on… Io che pensavo di aver finito…
Ideally I
would like someone who is pleasant, quiet and loyal.
Il primo indumento che mi saltò all’occhio, oltre ai più
strani e diversissimi paia di slip, fu un corpetto rossissimo, e una piccola
vestaglietta nera trasparente subito sotto ad un paio di cinture. La parola loyal creò nella mia testa delle strane
associazioni, mentre la mia fantasia si perdeva nel cercare di definire una
mente che per quel poco che avevo visto e per ciò che avevo trovato non potevo
considerare sicuramente sana. Seguirono vestiti dei più disparati, dai leggins dorati,
ad altri corpetti provocanti, fino ad un enorme paiette e a delle scarpe da
ballerina di danza classica. Due cose mi impressionarono: la quantità di
parrucche e il fatto che ogni calzino fosse spaiato. Ma infondo questo ultimo
particolare poteva anche essere irrilevante: anche lei considerava tutta quella
roba praticamente invendibile e da buttare.
Divisi tutto in sacchetti di plastica e di stoffa in base
al tipo di vestito. Ma proprio all’ultimo mi accorsi che sotto a tutto stava
una bellissima Nikon nera. Nel misto dei sentimenti e delle immagini dei vari
film di paura che ho visto nella mia vita, mi balenò in mente quella frase “Have you got your own camera?”. Che
bisogno c’era con una bomba del genere? Come mai era nascosta sotto tutti quei
vestiti? Era veramente sua?
“Ok, let me
show you the room”
Dopo aver finito di sistemare tutto e dopo averle steso
anche il bucato, con la sua solita aria da oltretomba Lora si avviò su per le
scale, al secondo piano. Le andai dietro fino a una stanza molto grande, con un
letto solo, un piccolo armadio e una televisione. Me la fece vedere
velocemente, non ricordo bene altri dettagli. Al piano di sopra però sembrava
non esserci nessuno, come in tutta la casa. Strano per essere l’ora di cena.
I rent out
a couple of rooms to some Australians who all employed and they are very
friendly, quiet and clean. They pay $250-$300 rent but you would stay free
rent.
Scendendo le scale le chiesi: “How about the Australians
that live here? Where are they?”
E con un tono glaciale un filo di voce disse:
“Don’t
know”
Arrivati infondo alle scale con la solita freddezza e in
maniera molto sgarbata mi disse di raccogliere la mia roba e di andare via e
che mi avrebbe fatto sapere in qualche giorno. Senza dire nient’altro me ne
andai con un rapido Goodbye, forzando
un sorriso.
La porta si richiuse immediatamente dietro di me. Erano
passate due ore.
Mi allontanai a passo spedito verso la fermata
dell’autobus.
E mentre adesso il 483 delle 21:36 mi riporta
stancamente verso Town Hall, riguardando per un secondo Liverpool Road, non
posso fare altro che rimuginare e immaginare, costruire mille racconti e girare
mille film nella mia testa.
Sicuramente le
ispirazioni per qualche buon horror, qui nella terra australe non mancano!
Cheers,
Che ansia Gabri, la casa me la sto immaginando stile villa Addams o_o
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