lunedì 27 agosto 2012

il triste venditore di sorrisi 27.08.2012

Ci sono delle cose nella vita che si fanno per passione. Per esempio alzarsi alle 2 di notte e restare sveglio fino alle 4 per vedere dall'altra parte dell'oceano la tua squadra del cuore perdere malamente una partita giocata malissimo, e poi alzarsi la mattina dopo troppo stanco per affrontare una giornata.

Ci sono cose per cui non ti aspettavi di appassionare, ma che finiscono per coinvolgerti troppo emotivamente.  All'arrivo in ufficio stamattina ho scoperto che dovevo lavorare per un'altra charity e che avrei dovuto abbandonare il disperato salvataggio delle tartarughe di queste prime due settimane ( cosa a cui, a dire la verità, mi stavo anche affezionando).
Canteen è una associazione benefica per i teenager dai 12 ai 24 anni affetti da tumore. Il suo obiettivo è quello di organizzare dei campi-gioco per questi ragazzi per farli uscire dagli ospedali e per farli sorridere un po' e per aiutarli ad affrontare questa loro dura esperienza di vita.
Mi sentivo davvero carico e pensavo che oggi avrei spaccato il mondo, anche perché andavo finalmente a lavorare per qualcosa di cui dentro di me sentivo l'importanza... e invece è esattamente difficile come vendere sottoscrizioni per salvare le tartarughe. Incredibile, ma anche oggi non ci siamo guadagnati la pagnotta.
Ma non è questo che realmente mi disturba. Un uomo oggi non si è voluto fermare e a tirato dritto dicendo poche parole che mi hanno fatto pensare. Il fatto che la cosa più importante di una sottoscrizione non è chi fai sorridere, ma che sorridi tu stesso. Sei lì fermo e cerchi di fermare tutte le persone che vedi perché devi "vendere", perché ci devi "mangiare". Sei lì in mezzo a passanti che cambiano direzione, che iniziano a correre appena ti vedono, che ti guardano come fossi il diavolo, e quello che devi fare è pensare ai bonus, all'affitto, alla chitarra che vorresti comprare. Per fortuna qualcuno si ferma, qualche mamma, ma tutti vogliono dare qualche centesimo e una donazione una tantum, ma nessuno si fida a sottoscrivere un accordo su base mensile, anche se sono 5 dollari a settimana (e qui un biglietto dell'autobus costa 3.50 $ e 6 bottiglie di coca-cola 15$).
E poi si ferma il signore Neozelandese con il cancro all'intestino, lì davanti a te.  Forse è così che il mondo funziona, ed è così che deve funzionare. Forse è vero che più di tutto noi con il nostro lavoro facciamo davvero del bene. Infondo ogni charity che si rivolge a venditori face2face, per ogni dollaro speso ne guadagna in media dai 4 ai 7... Non lo so. L'anima del venditore è qualcosa sospesa su un filo sottilissimo tra il fare e il farsi del bene. Forse non c'è neanche da pensarci, forse è semplicemente un buon compromesso possibile. Forse non è un filo, ma un muretto, o qualcosa di un po' più spesso. Forse. Ma oggi continuavo a sentire un certo fastidio dentro di me, e ancora adesso non sono riuscito a debellare del tutto.

Anyway è iniziato il countdown. Tra 20 giorni esatti si lascia la città alla volta della campagna. Certo, però, mi sorprende un po' questa sensazione di felicità di fare il conteggio dei giorni per andare via da una città che sembrava essere così perfetta...

Nessun commento:

Posta un commento